The Chianti Slide Connection – Report by charger_doc

Finalmente, dopo essermi unito alla community di Freestyler ed aver cercato per mesi compagnia per rompere la monotonia di skate session solitarie, sono riuscito ad avere ospiti nella mia casa di Siena. E quali ospiti! Trattasi nientepopodimenochè del Capitano Abba, giunto tra le colline del Chianti dalla terra del parmigiano, e dell’indiavolata Karin, in ricognizione dalla vicina Firenze…

Avrebbe dovuto essere della partita anche il vecchio Bart (meglio noto come “l’Orrido”), ma purtroppo cause di forza maggiore hanno finito per trattenerlo nella sua “Sciasciuooòlo”, lasciando quindi a noi tre soli la parte dei moschettieri a rotelle, con la richiesta di NON fargli sapere quanto ci stessimo divertendo; richiesta che noi, compassionevoli, abbiamo fino ad ora esaudito.

Day One: l’assaggio

Il primo a raggiungere Siena è il Capitano, che atterra intorno alle 3 del pomeriggio al McDonald’s di Siena Nord con l’auto contenente (oltre al pilota) 3 tavole ed uno scarno bagaglio. Il tempo che ci metto a raggiungerlo viene saggiamente impiegato a fare boardwalking nel parcheggio. Così, per il giusto riscaldamento.

Arrivati a casa, i convenevoli di rito durano poco: il tempo di posare le valigie e tirar fuori il tocco di parmigiano d’ordinanza e già ci stiamo mettendo le protezioni…del resto, siamo qui per fare skate!

Lo spot è Via Carpineta in Santa Colomba, frazione di Monteriggioni: ovvero, casa mia. Poco traffico e asfalto buono, ma la pendenza è incazzatella e la larghezza non eccessiva. In più, la fine del run è una curva cieca in discesa da cui salgono rare macchine…in altre parole, è necessario sapersi fermare, in un modo o nell’altro.

Naturalmente, l’assaggio avviene su ruote morbide. Abba monta sul suo Dervish nuovo di zecca e comincia a prendere confidenza col nuovo terreno (e col setup ancora mai provato su una discesa del genere), ma anziché andarci per gradi e cercare di moderare la velocità, si lancia giù centrale e se la pompa, accelerando sempre di più; appena raggiunta la velocità di curvatura mani a terra e Coleman slide a sverginare le Krypto ancora luccicanti. Le prime discese vengono sporche, ma il Capitano prende confidenza ad ogni run e il gusto cresce, e pian piano fanno capolino i primi cross step che cositutiscono il suo riconosciuto trade mark.

Io invece, ovviamente non nuovo alla location ma assente da tempo, salto sull’ormai ben rodato Pintail e me la carvo rail to rail; all’inizio pulitino, poi sempre più zozzo fino a piazzare dei bei driftoni ad ogni carvata, che a me (che non lo faccio) danno tanto di snowboard. Alla fine di ogni run il buon Coleman salva la vita.

Dopo circa un paio d’ore che volano d’un fiato ci ritiriamo; la pausa è necessaria per fare un salto in città prima della chiusura dei negozi. Dopo cena, stanchi ma tutt’altro che soddisfatti, decidiamo per un breve run notturno: lo spot, illuminato a giorno, è una strada che fiancheggia la Cassia Nord dalla pendenza non impegnativa, con porzione flat centrale, chiusa a monte. Un run rilassato, dove carvare in tranquillità oppure, per noi che rilassati non siamo, provare board dancing e standup slides, che infatti non tardano ad arrivare. Ma è tardi, bisogna andare a dormire perché il bello viene domani…

Day Two: quando il gioco si fa duro…

Gli indugi mattutini vengono rotti bruscamente dall’arrivo di Karin, che ci coglie flagrantemente impreparati poiché nessuno credeva che sarebbe stata in orario… e così la ragazza segna un bel punto a chi dice di lei che è sempre in ritardo!…

Il caffè e qualche accesa discussione occupano il breve tempo che passa prima di salire sulle tavole; dato il poco tempo a disposizione prima del pranzo (e della replica del GP di Motegi delle MotoGP…) si sceglie di rimanere ancora davanti a casa, scelta che si rivelerà – nonostante le perplessità iniziali – azzeccata per tutti.

Mentre gli altri finiscono di prepararsi io rubo la SilverSpace da slalom di Karin e la testo sulla mia discesa, ansioso di verificare se è poi vero che carva così da paura. Ragazzi, tutto vero! Questa tavoletta rossa è una vera mangiaconi, capace di descrivere un cerchio completo anche su una stradina come la mia e di carvare talmente stretto da triplicare la durata della discesa! Merito di trucks dall’action profondissima e di ruote dal grip decisamente all’altezza della situazione, eppure ancora in grado, con la tecnica giusta, di consentire stilosi slide to stop.

Effettuato così un po’ di riscaldamento, mi unisco agli altri che intanto hanno iniziato a girare: Abba resta fedele al suo Dervish, mentre Karin, dopo qualche giro sulla SilverSpace, cambia registro e si impossessa della Gravity da slide del Capitano; io, dal canto mio, più che pago del carving, salgo sulla mia fida Globe con le sue malridottissime ma indomite Cannonballs.

Così, con questa formazione, comincia una session in crescendo in cui i nostri tre moschettieri a rotelle dimostrano la tesi che le discese si fanno di traverso.

Abba, presa confidenza già il giorno prima con la strada e col setup, sembra un’altra persona: chiude un Coleman dopo l’altro lasciando coreografici souvenir di uretano Kryptonics sull’asfalto; regular o switch non ha importanza, lui carica, pompa e si lancia, con confidenza e stile in netta crescita durante tutta la session.

Karin, meno avvezza a discese tostarelle come questa, dimostra tutto il suo coraggio: si lancia giù e prova slide su slide, mostrando di non essere lontana dal chiudere i suoi primi Coleman. Il premio alla tenacia alla fine arriva quando, nel tentativo di non mollare la tavola durante uno slide fuori controllo, si produce in un mitico 360°! Rigorosamente immortalato dalla camera e sottolineato da ululati dei presenti, resta l’indiscussa chicca di questo ritrovo! Grande Karin!

Io dal canto mio mi sento in palla, nonostante la lunga assenza dallo sliding: l’atmosfera è bella, ci stiamo divertendo e così, con naturalezza inaspettata, riesco a chiudere un po’ tutti gli slide del mio scarno repertorio: goduria! In un impeto di creatività tento persino un paio di manovre nuove, senza chiuderle – sarebbe chiedere troppo – ma rimediando qualcosa su cui lavorare nei prossimi mesi.

Sul finale della session parte il walzer delle riprese onboard, che – oltre a regalarci una dose supplementare di divertimento – ci permettono di filmare qualche run completo.

Dopo un paio d’ore di skating intenso la combinazione di fatica, sete, fame, orario e MotoGP ci consigliano di rientrare. Il rifocillamento è affidato alle pappardelle al ragù di cinghiale che, insieme a salumi e formaggi, riempiono degnamente le panze degli intrepidi riders.

Dopo il caffè, Karin prende il volo con la stessa rapidità con cui è atterrata poche ore prima, costretta dai suoi soliti impegni pressanti. Io ed Abba vogliamo concederci qualche altra discesa nel primo pomeriggio, ma io getto presto la spugna: la stanchezza si fa sentire ed il cinghiale scalpita nello stomaco… meglio lasciare al Capitano il suo ultimo sfogo e restituire a Sara le attenzioni che le ho un po’ fatto mancare durante questo weekend. A lei va il mio personale ringraziamento: la sua presenza, poco appariscente nei video, è stata in realtà fondamentale per la riuscita di questo piccolo ritrovo: non solo per le riprese (sono sue tutte quelle da postazione fissa), ma anche per l’indispensabile aiuto che mi ha fornito per offrire ospitalità ai ragazzi e per gestire la logistica della situazione. E per la pazienza, naturalmente… Saretta, la prossima volta ti vogliamo anche in veste di skater!



La partenza di Abba, poco dopo, lascia il posto alla stanchezza e insieme all’eccitazione per quanto siamo riusciti a fare e per le fantasie che già maturano su questo report e sul video che lo accompagnerà… e naturalmente il pensiero va anche a tutti gli skaters di Freestyler che avremmo voluto si unissero a noi ma che per un motivo o per un altro non lo hanno fatto: che vi siete persi ragazzi! Bello skating, grande divertimento, vere emozioni… ora lo sapete, per la prossima volta non avete più scuse!

Everybody keep rolling! (and sliding…)

text: charger_doc

video editing: cpt_Abba

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