Nano Banano 157 2012-2013 review

Attacchi: K2 Auto UpriseBoots: Salomon F20 Slct

Stance:15/-15, 60cm, centrato

Condizioni: pista e park, neve dura, lievemente trasformata nel pomeriggio.

Ho avuto la possibilità di testare la Banano 157 in occasione del recente camp di Bardonecchia.Le Nano sono tavole prodotte in Solvenia e commercializzate da Dirt Corner. Si tratta di un marchio decisamente poco conosciuto ma che si presenta sul mercato con una strategia piuttosto aggressiva, con un prezzo decisamente contenuto: 299€ per i modelli con carbonio e 289 per quelli con solo fibra di vetro.


Non sono le uniche tavole che si sistemano in quella fascia di prezzo, anzi il problema è che si tratta spesso di quelle che possiamo ascrivere alla categoria delle “tavole di merda”.Non è il caso delle Nano. Difatti la qualità costruttiva è buona, a partire dai materiali (compresa la soletta sinterizzata) e la realizzazione è in linea con gli standard di altre aziende decisamente più quotate.

La Banano è un twin puro e si presenta con un rocker a tutta lunghezza, non troppo marcato (la versione 13-14 dovrebbe avere un rocker appena più accennato, ma nulla di troppo estremo), associato ad una sciancratura radiale e ad un flex medio, appena più sostenuto tra gli attacchi. Forse ci si potrebbe aspettare qualcosa in più come reattività, ma alla fine l’unico punto negativo è che non è leggerissima.Si tratta sostanzialmente di un freestyle utilizzabile anche in ambito all mountain; la sua più grande qualità è la sincerità del feedback, dote che ho potuto apprezzare nelle condizioni non proprio facili (almeno nella prima parte della giornata) che ho trovato durante il test. Sai sempre quello che sta succedendo sotto i piedi e -a mio parere- questa caratteristica aiuta molto in tutti i frangenti del riding.

In pista si lascia portare bene, abbastanza stabile anche sul veloce e con una tenuta di lamina buona, soprattutto se si considera che si tratta di un rocker senza alcun espediente per aumentare la presa della lamina (tipo i vari magnetraction, equalizer, frostbite, blah blah blah).

Trattandosi di un twin puro, in switch ovviamente non c’è nessun problema.

In park si difende bene: il pop non è esplosivo ma “morbido” e con un minimo di decisione si riescono ad ottenere degli ollie rispettabili. Ho apprezzato anche il fatto che non si sente troppo l’effetto “saponetta” in atterraggio dai salti, classico di molte tavole con questo tipo di rocker. Buona la scorrevolezza della soletta e buono anche il comportamento sui box.

Purtroppo non ho avuto la possibilità di testarla in situazioni freeride, ma ad occhio e croce il profilo del rocker dovrebbe garantire un ottimo galleggiamento.

In sostanza questa Nano è un onesto freestyle-allmountain che può competere ad armi apri con altre tavole di prezzo superiore: se un marchio già famoso proponesse una tavola come la Banano a 400 eurini sarebbe un buon affare.

In aggiunta tenete conto che per lo stesso prezzo potete anche ordinare una tavola customizzata, scegliendo tra quello che propongono in catalogo lunghezza, grafica e tipo di rocker (banana, flat o camber).

Da tenere in considerazione se: cercate una tavola con un ottimo rapporto qualità-prezzo, se cercate un mezzo facile ma più prestante di un entry level.

Da non tenere in considerazione se: si cerca un mezzo ultra performante, o se cercate una tavola dal carattere deciso.

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