Rossignol Premier 157 2006/2007 Promodel Mathieu Crepel

Grazie alla disponibilità di Fabio del 100-one di Rovereto ho avuto modo di testare in anteprima questa tavola della Rossignol: mi ha dato questa tavola nuova nuova e sono stato il primo che ha avuto il piacere di montare sopra i propri attacchi.

La tavola graficamente è piuttosto sobria, come si può vedere dalle foto, cosa che, per i miei gusti personali, non fa altro che piacere. Sempre a gusto personale a me non piace molto la soletta bianca in quanto è di più difficile manutenzione .. preferisco le solette nere .. però vabbè, passiamo alle cose serie!
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Nella misura di 157 cm la tavola presenta una larghezza al centro di 25.2 cm, cosa che non può che fare piacere a chi, come me, ha dei piedi che non sono nè “narrow” nè “wide”. Infatti col mio 28mp e angoli di -12 +21 con un passo di 56cm ci sto dentro tranquillamente. Il passo centrale della tavola è di 54 cm che quindi, con la boccolatura 4×2, può tenere i passi standard di 50, 54, 58 cm.

Tipo di sciancratura, raggio e altri dati tecnici non li conosco, ma quelli li potrete presto leggere su qualche catalogo.

Anzi, visto che il catalogo ce lho quà ci do un occhiata e riporto tutto:

Lamina effettiva 1200 mm

Larghezza al centro 25,2 cm

Stance 50/54/58cm

Set back -2 cm

Raggio sciancratura 8 m

Soletta sinterizzata 4.4 die-cut “stone grind” (finitura a pietra), dual torsion box (sistema che irrigidisce la tavola in torsione), twinwhood core, raggio sciancrato progressivo

Passiamo al test vero e proprio.
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Devo dire che per me è stato un piacere poter “sverginare” questa tavola, ho avuto la possibilità di provare cosa è questa tavola al primo utilizzo.Già al tatto si capisce che non si tratta di una ciabatta da jibbing: alla flessione risulta discretamente rigida con un tail più rigido del nose e pure la torsione non pare essere quella tipica di una tavola troppo facile. Inoltre il nose più lungo del tail ne fanno intuire un utilizzo freestyle decisamente improntato allall-mountain.
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La prima cosa che mi ha impressionato di questa tavola alla prima discesa è stata la precisione con la quale solca la neve quando si è in piega in curva. Sarà stata la lamina nuova, sarà stata la neve ideale del Kronplatz ma allinizio avevo quasi difficoltà a farla derapare non riusciendo ad uscire dalla conduzione. Questo mi ha impressionato soprattutto in rapporto alla lunghezza della lamina che su un 157 con questo shape non è di certo impressionante. Tutta la prima discesa lho fatta alla ricerca di quello che è il limite della stabilità di quella tavola in curva e in velocità. Ho trovato prima il limite dei miei polpacci che sono stati troppo sollecitati da freddi : Comunque in velocità e in curva è decisamente stabile, non ho sentito nellintera giornata sbacchettamenti di rilievo, neanche allultima discesa scendendo sparato dalla nera che porta a valle (non la Silvester, laltra che non ricordo come di chiama).
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Ma la cosa che in assoluto mi è piaciuta di più di questa tavola è stato il pop. Lollie non è propriamente facile, vista la relativa rigidità della tavola, infatti quando si olla bisogna essere decisi altrimenti il risultato è uno stacco ridicolo con un inutile dispendio di forze. Nel momento in cui però si spinge bene la tavola restituisce al 110% tutte le energie impresse: ogni gobba o cambio di pendenza della pista diventa un dente. Più di una volta mi è capitato di essere colto alla sprovvista dallaltezza in cui mi ritrovavo dopo aver ollato su una cunetta.

Da quanto detto finora va da sè che la tavola non è assolutamente facile, non la consiglierei nè ad un principiante (che rischierebbe di vedersi catapultato a terra da frequentissimi controlamina) nè al rider più avanzato che cerca una tavola con la quale passare le giornate in scioltezza a fare flat. Certo, sono fattibili i vari press e trick, però richiedono un certo impegno anche solo per mantenere la tavola flessa e stancano un sacco.
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Però con questo non voglio dire che sia una tavola impossibile, anzi, si tratta pur sempre di un freestyle, però è una di quelle tavole che soddisfano anche i rider più esigenti che vogliono sì dedicarsi al freestyle, inteso come jumps e rotazioni, ma che cercano anche un mezzo col quale pennellare curva dopo curva su unintera pista rossa alla ricerca di inclinazioni sempre più accentuate.

Era divertente sputtanare gli hardbooter principianti-controruotati (quelli che fanno i fighi perchè hanno un hard da 650€ e poi non sanno fare una serpentina in conduzione, tanto per capirsi), che a fatica arrivavano a toccare la neve con la mano posteriore piegando in modo spropositati il busto, con pieghe “sborone” (e tecnicamente sbagliate ma decisamente divertenti) a braccio posteriore disteso a terra per poi rialzarsi e sfruttare lultima energia della curva per chiudere un 180 😀

Per finire la soletta sinterizzata regala unottima velocità anche su neve trasformata.

Purtroppo non ho avuto modo di provarla in fresca, però visto flex e shape non credo che sia una situazione nella quale quesa tavola si può trovare in difficoltà.
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Concludendo, questo promodel della Rossignol è una bella tavola tecnica per coloro ai quali, dopo essere giunti ad un buon livello tecnico, piace spingere con le gambe e che vogliono godersi la montagna a 360°. A me piaciuta una cifra, la considero una bomba! La sconsiglierei invece a chi predilige passare la giornata in park tra rails, box o su piste piane o quasi a fare flat triks.

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