Test Rome Agent 155 2007

Rider: Abba (1,75 x 61 kg.)

Boots: Salomon F22 2005

Attacchi: Salomon Relay Pro 2007

Passo: 12, -12, passo 55, centrato

Per il 2007 la Agent si presenta sostanzialmente invariata rispetto allo scorso anno, lunica variazione -molto succosa però- è lupgrade della soletta che da questa stagione è la S3, la stessa degli altri modelli top di gamma.

Lo shape è un twin direzionale e la larghezza al centro -praticamente da midwide, il 155 è largo 25,4 al centro- permette di anche a chi non ha proprio un piedino di fata di poter surfare senza doversi preoccupare troppo delle sporgenze dello scarpone; punta e coda non sono altissime, ma non a tal punto da rendere impossibile un utilizzo anche in freeride (non è proprio la tavola adatta, ma un freerider difficilmente si orienterebbe su un attrezzo come questo…); la larghezza e lo shape di punta e coda permettono alla Agent di fare il suo dovere su tutta la montagna. Il peso è abbastanza ridotto, forse non al livello delle migliori concorrenti, ma nelle rotazioni si sente veramente poco.

Il flex è morbido, soprattutto tra gli attacchi, mentre la particolare costruzione conferisce una notevole reattività su punta e coda; questo si traduce in una tavola che si lascia flettere molto facilmente ma che al tempo stesso restituisce una spinta notevole, soprattutto nellollie (e per chi ne è capace anche nello switch ollie). La torsione è -a mio avviso- un giusto compromesso tra rigidità e morbiezza, che funziona bene sia nel riding in pista, sia nel jibbing. Di certo sulle nevi molto dure e ghiacciate la Agent mostra i suoi limiti non trovandosi molto a suo agio, ma la sincerità del feedback permette di rimediare almeno in parte, potendo gestire il lavoro della lamina in modo abbastanza efficace. Tutto ciò scompare non appena la neve molla un pochino, situazione nella quale la Agent si lascia condurre bene anche in pista.

È però nelle fasi freestyle che questa tavola riesce a dare il meglio di sé, grazie alla perfetta combinazione di flex, torsione, pop e shape. Il lieve detuning sulle zone di transizione garantisce un margine derrore veramente ampio anche su box e rail (la mia impressione dopo due giorni di riding è stata quella di essere ancora lontano dal limite della Agent…), mentre sui salti la tavola mantiene sempre un comportamento neutro ed equilibrato, come del resto in tutto il park.

Facilissima in switch (in virtù anche dello stace centrato), nel jibbing è una vera goduria: la Agent si lascia flettere senza sforzo e risponde in modo prevedibile e per questo invita a osare qualcosa in più, anche in uscita dai press, dove spingendo un pochino di più si può ollare (o nollare) con grande semplicità.

La cosa ancor più interessante è che a fronte di tutto questo, la Agent riesce ad essere performante anche quando si vuole girare un po più grosso, mantenendo anche in questo caso un feedback sincero.

Ultima chicca la soletta, resistente e scorrevolissima, come avevo già potuto apprezzare sulla Anthem 2006 che testai a Cervinia nel 2005.

In definitiva, se siete alla ricerca di un freestyle non rigido, facile ma che sia comunque reattivo, che non vi limiti troppo quando uscite dal park e che permetta di poter giocare su tutta la montagna, la Agent è a mio avviso unottima scelta.

Una volta tanto possiamo anche dare ragione alla classifica Good Wood di Transworld Snowboarding (nella quale la Agent è stata presente per due anni di fila) 😉

Pro: ollie, reattività, scorrevolezza soletta, capacità di correggere gli errori, feedback, facilità e prestazioni in freestyle dentro e fuori dal park

Contro: conduzione su nevi dure-ghiacciate non ottimale

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